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Coronavirus in Piemonte, situazione 4/3-1

Sanità - Benessere
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La situazione in Piemonte al 4 marzo 2020, ore 10. Tortona primo “Covid-19 Hospital”. Il punto sui casi in Piemonte. Chiamate al numero verde 800.19.20.20. Aree di confine, chiedono criteri uniformi per le attività didattiche. Iniziativa per la didattica online. La riorganizzazione della rete ospedaliera. Rinviata Juventus - Milan di Coppa Italia. Richiesta la collaborazione di tutti.

La situazione in Piemonte al 4 marzo 2020, ore 10. Tortona primo “Covid-19 Hospital”. Il punto sui casi in Piemonte. Chiamate al numero verde 800.19.20.20. Aree di confine, chiedono criteri uniformi per le attività didattiche. Iniziativa per la didattica online. La riorganizzazione della rete ospedaliera. Rinviata Juventus - Milan di Coppa Italia. Richiesta la collaborazione di tutti.


Tortona primo “Covid-19 Hospital”

Sarà l’ospedale di Tortona il primo “Covid Hospital” del Piemonte. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte nel corso della conferenza stampa convocata poco fa all’Unità di crisi del Piemonte per fare il punto sulla diffusione del contagio e le misure di contenimento del virus in Piemonte.

L’ospedale di Tortona è stato interessato in questi giorni da un caso di contagio di “coronavirus covid19”, per cui risultano posti in osservazione alcuni sanitari e chiuso il Pronto soccorso. Una situazione che ha suggerito all’Unità di crisi del Piemonte di indicare proprio questo ospedale come struttura interamente riservata al ricovero di pazienti contagiati dal virus in tutto il Piemonte, rispondendo a quanto era stato espressamente richiesto ieri dal Ministero della Salute.

Nei prossimi giorni, quindi, i pazienti attualmente ricoverati all’ospedale di Tortona verranno gradualmente trasferiti in altre strutture, in modo da consentire l’utilizzo esclusivo di tutti i reparti per l’emergenza del covid19.

L’assessore regionale alla Sanità ha quindi illustrato il piano complessivo di organizzazione della rete ospedaliera regionale dedicata all’emergenza coronavirus covid19: in totale, al momento sono disponibili 64 posti di rianimazione e 88 posti di post-acuzie.

In particolare, sono coinvolte le strutture ospedaliere di Cuneo Carle (5 rianimazione e 30 infettivi), Vercelli (12 terapia intensiva e 11 infettivi), Asti (17 terapia intensiva e 16 infettivi), Tortona (21 rianimazione, 21 degenza), Casale (20 nuovi posti malattie infettive per ricevere i pazienti non covid provenienti dalle altre strutture).

In questo modo, ha rilevato l’assessore regionale alla Sanità, il Piemonte è pronto ad affrontare un eventuale peggioramento della situazione, ritenuto peraltro probabile dalle proiezioni degli epidemiologi regionali.

Intanto, per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale e il coordinatore dell’Unità di crisi hanno chiesto la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento.

Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere affrontati e curati, salvaguardando le preziose (e non infinite) risorse della Sanità.


Il punto sui casi in Piemonte

Sono diventati 63 i casi positivi: 40 in provincia di Asti, 6 in provincia di Torino, 4 nel Verbano-Cusio Ossola, 3 in provincia di Novara, 2 nel Vercellese e 6 nell’Alessandrino, ai quali si aggiungono un paziente proveniente dalla provincia di Cremona e uno dalla provincia di Piacenza. Ne sono anche attesi sei da Finale Ligure. Sedici persone sono tuttora ricoverate in ospedale: 6 ad Asti, 4 a Novara e 3 all’Amedeo di Savoia di Torino, 2 ad Alessandria, 1 a Vercelli. Inoltre, altri 5 sono ricoverati in terapia intensiva. Sono 42 le persone in isolamento fiduciario domiciliare, la maggior parte componenti della comitiva reduce dal soggiorno di Alassio.

Finora sono 479 i tamponi eseguiti in Piemonte, 391 dei quali risultati negativi. Dall’Istituto Superiore di Sanità è stato al momento confermato un solo caso sui 63 complessivi. Per gli altri si attende ancora il responso dello stesso Istituto.


Chiamate al numero verde 800.19.20.20

Il numero verde 800.19.20.20, istituito il 25 febbraio dalla Regione Piemonte per fornire assistenza ai cittadini sul “coronavirus covid19”, ieri ha risposto a 913 chiamate, contribuendo a decongestionare le chiamate al 112 (che ieri ha ricevuto 7.386 chiamate), riservato alle emergenze sanitarie.

In totale, ad oggi sono state 7.274 le chiamate al numero 800.19.20.20. Importante ribadire che si deve contattare questo numero per le richieste sul Coronavirus, oltre al 1500 del Ministero della Salute.


Le aree di confine, chiedono criteri uniformi per le attività didattiche

Molti studenti e docenti provengono dalla Lombardia e quindi una chiusura delle scuole solo in alcune parti del territorio piemontese non sarebbe coerente con la chiusura di quelle lombarde. Per questa ragione si rischia di mettere in difficoltà le aree di confine, come la provincia di Novara, dove i sindaci hanno espresso il timore di dover riaprire le attività scolastiche sottovalutando così il rischio di contagio.

A sottolinearlo è l’assessore regionale all’Ambiente che quindi come rappresentante del novarese della giunta Cirio - a margine del confronto tra la Giunta e i sindaci - ha invitato il governo a uniformare il Piemonte alle tre regioni maggiormente colpite. L’assessore chiede quindi di prolungare ufficialmente almeno fino al 7 marzo la sospensione dell’attività didattica per completare l’iter di prevenzione del contagio che secondo l’istituto superiore di sanità non è inferiore a 15 giorni.

L’assessore auspica che le misure che oggi richiedono un ulteriore sacrificio porteranno nel breve periodo risultati soddisfacenti dal punto di vista sanitario. Ma da parte del governo – ha sottolineato – deve arrivare un’indicazione univoca senza margini di equivoci possibili che potrebbero innescare nuove criticità.

A margine dell’incontro con le categorie produttive l’assessore infine, ha fatto sapere di aver chiesto agli uffici di accelerare la pubblicazione dei bandi previsti per il 2020 per immettere subito liquidità nel sistema produttivo della green economy e nei settori dell’Innovazione ed dell’Energia come chiesto dalle associazioni datoriali del Piemonte.


Iniziativa per la didattica online

L’assessore regionale all’Innovazione e ai servizi digitali ha annunciato che domattina convocherà d’urgenza i vertici di TopIx e del Csi negli uffici dell'assessorato per mettere a punto un piano urgente per consentire ai docenti scolastici e agli studenti di svolgere l'attività didattica con videoconferenza in caso di ulteriori giorni di chiusura dei plessi scolastici.

Ad annunciarlo è l’assessore regionale ai servizi Digitali che di concerto con il Presidente della Regione e con l’assessore all'Istruzione ha chiesto un investimento straordinario di 32 milioni per la didattica online.

Ad oggi la Regione non è in grado di sapere quando le scuole riapriranno e potrebbe nascere l'esigenza di trovarci di affrontare nuove chiusure per affrontare l'emergenza Coronavirus. In ogni caso, il progetto che sarà avviato dalla Regione, sarà utile perqualsiasi altra situazione che in futuro necessiti di questo innovativo servizio domiciliare. L'assessore al Digitale si è detto pronto ad impegnare 32 milioni di euro di fondi di sviluppo e coesioneper poter attivare le scuole regionali alla banda ultra larga e mettere a disposizione la rete regionale «Wi-Pie» per i collegamenti da casa.

L’assessore regionale con deleghe al Digitale ha appena informato il presidente Cirio della possibilità di attivare questa soluzione nel più breve tempo possibile. La giunta ha annunciato di impegnarsi fin da subito a presentare il progetto alle fondazioni bancarie per ottenere risorse immediate e collegare il maggior numero di plessi scolastici. A sostenere l'iniziativa è anche l'assessore regionale all'Istruzione che ha sottolineato come le attuali tecnologie, ormai alla portata di tutti, in particolare dai più giovani, come, ad esempio, i normali smartphone, possono trovare diverse applicazioni, compresa quella relativa alla didattica a distanza, sfruttando la potenza della banda larga e dei software dedicati sempre più sofisticati e in grado di offrire un servizio all'altezza delle necessità. Emergenze come quella che stiamo vivendo ci stimolano ad approfondire tutte le possibilità che le reti telematiche offrono, di rafforzarle, di estenderne la fruibilità, in modo da essere ben attrezzati per poter rispondere in tempi rapidi e con efficienza in caso di necessità.


La riorganizzazione della rete ospedaliera

L’assessore regionale alla Sanità ha illustrato il piano complessivo di organizzazione della rete ospedaliera regionale dedicata all’emergenza: al momento sono disponibili 64 posti di rianimazione e 88 posti di post-acuzie. In particolare, sono coinvolte le strutture ospedaliere di Cuneo (5 rianimazione e 30 infettivi), Vercelli (12 terapia intensiva e 11 infettivi), Asti (17 terapia intensiva e 16 infettivi), Tortona (21 rianimazione, 21 degenza), Casale (20 nuovi posti malattie infettive per ricevere i pazienti non contagiati provenienti dalle altre strutture). In questo modo, il Piemonte è pronto ad affrontare un eventuale peggioramento della situazione, ritenuto peraltro probabile dalle proiezioni degli epidemiologi regionali.


Rinviata Juventus - Milan di Coppa Italia

--> Juve - Milan rinviata a data da destinarsi <--


Richiesta la collaborazione di tutti

Per contenere la diffusione del virus, l’assessore regionale alla Sanità e il coordinatore dell’Unità di crisi hanno chiesto la collaborazione di tutti i cittadini piemontesi, invitandoli a rispettare le norme di prevenzione e a limitare al minimo indispensabile le uscite in luoghi di assembramento. Comportamenti responsabili da parte della popolazione aiutano a mitigare l’impatto dell’onda lunga dei contagi sulle preziose risorse del Servizio sanitario nazionale. Minore sarà il numero dei casi affrontati dagli operatori degli ospedali e meglio questi potranno essere affrontati e curati, salvaguardando le preziose (e non infinite) risorse della Sanità.


Ph. Regione Piemonte

 

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