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Fiumi Piemonte: Il piano di gestione del Po

Ambiente - Clima
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Regione: misure e interventi per i prossimi sei anni in tutta l’area padana, sotto lo sguardo della Commissione europea.
Tutelare, gestire e risanare le risorse idriche del maggiore fiume italiano attraverso una attenta verifica dello stato ambientale di corsi d’acqua, laghi, acque sotterranee del suo bacino. Questo, è quanto prevede il 2° Piano di gestione del distretto idrografico del fiume Po, presentato in un convegno a Torino.
Il piano, redatto dall’Autorità di bacino del Po, in collaborazione con la Regione Piemonte e le altre Regioni della pianura padana, dovrà essere adottato entro fine anno, come previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. Nel corso del convegno, cui hanno preso parte,l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia de il responsabile della direzione Ambiente della Regione Piemonte, Stefano Rigatelli, sono state illustrate le misure che verranno adottate nei prossimi sei anni in Piemonte e nelle altre regioni del bacino padano, fino al 3° ciclo previsto nel 2021.
Dopo l’adozione del 1° ciclo, avvenuto nel febbraio del 2010, in tutta Europa è stata avviata una verifica dell’attinenza dei Piani a quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulle acque, per raggiungere l’obiettivo di stato ambientale “buono”, anche avviando dei procedimenti propedeutici alle procedure di infrazione. Il 2° ciclo di pianificazione di distretto ha visto un rafforzamento della collaborazione in sede di Autorità di bacino.
Il Piano di gestione attuale si basa su un quadro aggiornato dello stato di qualità ambientale delle acque e delle pressioni antropiche, rilevate in modo puntuale sul territorio, e tiene conto delle raccomandazioni fornite dalla Commissione europea a seguito dell’analisi della prima applicazione della direttiva nei paesi dell’Unione. Le criticità evidenziate dall’Ue sono state di indirizzo per questo nuovo Piano, al fine di individuare soluzioni alle problematiche ancora esistenti ed evitare possibili futuri provvedimenti di infrazione. Fra i problemi individuati: scarsa sinergia operativa, mancato recupero dei costi ambientali, mancanza di quantificazione dei volumi idrici prelevati in agricoltura, eccessivo sfruttamento e artificializzazione dei corsi d’acqua.
I passi successivi all’adozione del Piano di Gestione a livello di Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino del Po riguardano l’aggiornamento dei Piani di tutela delle acque (PTA), intesi come ulteriore specificazione delle misure a livello locale e approfondimento di tematiche affrontate a livello generale nel piano distrettuale.
Spiega l'assessore Alberto Valmaggia: “Anche nella redazione di questo piano, il nostro modus operandi, è di lavorare nell’ottica della condivisione, cercando soluzioni comuni fra soggetti diversi, come avvenuto per la consultazione pubblica on-line sulla qualità dell’aria in Piemonte. Per quanto riguarda la qualità delle acque, come risulta dai dati dell’ultima Relazione sullo stato dell’ambiente dell’ Arpa regionale, i problemi principali del Piemonte si concentrano su un’aliquota di corpi idrici superficiali con stato ecologico inferiore al “buono”.
 
Il fiume Po, foto Fabrizia Ceria

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