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Lotta al parassita del riso: ok ai contributi

Agricoltura
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La terza Commissione (Consiglio Regiobale del Piemonte), ha espresso parere preventivo favorevole all' atto della Giunta Regionale per la concessione di contributi a favore delle aziende agricole per le perdite di produzionea seguito di interventi di controllo di infestazioni parassitarie da nematode gallligeno del riso.
Via libera a contributi per 214mila euro finalizzati alla lotta al parassita del riso. La terza Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte, ha espresso parere preventivo favorevole all’unanimità atto deliberativo della Giunta regionale per la concessione di contributi a favore delle aziende agricole per le perdite di produzione e per i costi aggiuntivi sostenuti a seguito di interventi di controllo di infestazioni parassitarie da nematode gallligeno del riso.
 
Questo parassita è soprattutto diffuso nel Sudest asiatico, in Sud Africa, Nord America e America Latina, mentre in precedenza non era mai stato segnalato in Europa.
 
In Piemonte, è soprattutto nei Comuni di Buronzo (Vercelli), Mottalciata e Gifflenga (Biella), dove sono stati riscontrati i principali focolai dell’infestazione. Per il 2018 la Regione ha stanziato, come detto, la cifra di 214 mila euro. Il principale sistema di lotta al parassita è la continua e prolungata sommersione delle risaie, con il divieto di coltivazione del riso per il tempo necessario all’eradicazione del nematode. I contributi, a seguito dei sopralluoghi del Settore fitosanitario regionale, vanno a coprire parte dei costi sostenuti dalle aziende per tale sommersione, per la gestione delle risaie così trattate e per la perdita di reddito derivante dalle mancate coltivazioni. L’infestazione può provocare danni ingenti alle coltivazioni di riso: nel Sudest asiatico, per esempio, si riportano perdite comprese tra il 20 e l’80% del raccolto, a seconda del tipo di coltivazione, delle condizioni ambientali e della tipologia del suolo.
 
Sottolinea l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero: "Tenuto conto della gravità dei danni provocati dal nematode, della sua possibile diffusione e del pericolo che esso rappresenta per l’economia risicola piemontese, il Settore Fitosanitario e servizi tecnico scientifici, in collaborazione con l’Ente nazionale risi, ha tempestivamente attivato interventi di monitoraggio, eradicazione e contrasto alla diffusione di questo parassita".

Foto Consiglio Regionale del Piemonte

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