Per la II edizione del premio, la Fondazione Marisa Bellisario e Intesa San Paolo, hanno incontrato le imprese finaliste, selezionate per la capacità di valorizzare il merito e il talento femminile. Le due imprese vincitrici, una piccola e una media, saranno proclamate il prossimo 15 giugno, durante la XXX edizione del Premio Marisa Bellisario “Donne ad alta quota”. In Italia il tasso di attività femminile è tra i più bassi in Europa: 55,9% nel 2017 sul totale delle donne in età 15-64 anni.
Si è svolto a Milano, nella filiale new concept Intesa Sanpaolo di Via Verdi 8, il primo dei tre incontri con le 110 imprese finaliste del premio "Women Value Company Intesa Sanpaolo".
Fortemente voluto e realizzato dal Gruppo bancario insieme alla Fondazione Marisa Bellisario, il premio, per il secondo anno consecutivo, è riservato alle piccole e medie imprese che si distinguono nella valorizzazione del lavoro femminile e nella gestione della gender diversity, attuando politiche e strategie volte a garantire pari opportunità e riconoscimenti di carriera. L’obiettivo è coinvolgere il mondo delle imprese in un percorso di empowerment femminile, dando visibilità alle pratiche più virtuose e innovative.
Durante la fase dell’autocandidatura, chiusa lo scorso 9 febbraio, sono state raccolte le storie di 460 imprese, di cui il 40% classificate come “PMI eccellenti”. 110 quelle che hanno superato la selezione, in virtù dei requisiti richiesti dal bando, distribuite in modo omogeneo sul territorio nazionale. In attesa di conoscere il nome delle due imprese – una piccola e una di medie dimensioni, che saranno proclamate vincitrici il 15 giugno a Roma, nel corso della XXX edizione del Premio Marisa Bellisario "Donne ad alta quota", tutte le finaliste saranno coinvolte in tre eventi, a Milano, Roma (14 maggio, nella filiale Intesa Sanpaolo di via del Corso) e Vicenza (4 giugno, nella filiale Intesa Sanpaolo di Corso Palladio), organizzati dalla Fondazione Bellisario e da Intesa Sanpaolo, e riceveranno un riconoscimento che attesta la loro peculiare capacità di “seminare i talenti”, valorizzando il merito e le capacità femminili.
All’incontro, hanno partecipato 52 aziende, provenienti da Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Sono state accolte da Mauro Federzoni, Direttore Regionale Milano e Provincia Intesa Sanpaolo, e dall’On. Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, insieme a Manuela Montagna, Responsabile Prodotti e Servizi Imprese Intesa Sanpaolo. A seguire una tavola rotonda, moderata da Anna Maria Roscio, Responsabile Coordinamento Prodotti e Segmenti della Direzione Regionale Milano e Provincia Intesa Sanpaolo, durante la quale tre imprenditori – Silvia Bolzoni, CEO della Zeta Service, di Milano; Giovanni Gianola, fondatore della F.P.S. Food and Pharma Systems, di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza); Marco Piccolo, CFO della Reynaldi, di Pianezza (Torino) - hanno condiviso le soluzioni e le buone pratiche promosse in azienda per dare maggiore spazio e valore al lavoro femminile.
Tasso di attività femminile e imprese femminili - Le evidenze emerse dalla presentazione di Ilaria Sangalli, economista della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, hanno messo in luce l’importanza di mettere le donne al centro delle strategie di crescita dell’imprenditoria italiana, anche considerato l’enorme potenziale ancora inespresso: il tasso di attività femminile in Italia è tra i più bassi in Europa, 55,9% nel 2017 sul totale delle donne tra i 15 e i 64 anni (solo la Macedonia con il 51,7% e la Turchia con il 37,5% fanno peggio di noi). Tuttavia si notano continui miglioramenti, con una crescita di 4,8 punti percentuali rispetto al 2010, con il tasso di attività femminile che raggiunge l’80,8% per le donne con livelli educativi più elevati.
Crescono anche le imprese femminili: secondo i dati Unioncamere, nel 2017 le imprese femminili sono oltre 1.331.000 - 10.000 in più rispetto all’anno precedente, quasi 30.000 in più rispetto al 2014 - con un aumento costante che porta al 21,86% la quota sul totale delle imprese. In particolare è da sottolineare come siano in crescita le imprese più strutturate: le società di capitali condotte da donne, infatti, sono aumentate di quasi il 17% nel 2017, arrivando a rappresentare oltre il 21% delle imprese femminili (circa 284.000). Spicca poi il contributo giovanile: sono oltre 170.000 le imprese guidate da under 35, che pesano mediamente il 12,78% sul totale delle imprese femminili e il 28,7% sul totale delle imprese giovanili, a sottolineare il forte interesse delle nuove generazioni di donne verso la valorizzazione del proprio lavoro. La crescita più consistente delle imprese femminili si concentra in quattro regioni: Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia (+8.000 attività nel 2017 in questi territori, rispetto al 2016). Per quanto riguarda i settori di attività, se quasi la metà del saldo complessivo si deve all’aumento delle imprese femminili attive nel settore turistico e in quello delle altre attività dei servizi (es. servizi alla persona), in termini percentuali si riscontra il maggiore aumento rispetto al 2016 nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,8%).
* Fonte Intesa Sanpaolo