19
Ven, Apr
98 New Articles
Messaggio Promozionale
 

L’economia del design in Piemonte

Economia - Finanza
Typography

2.677 attività, con oltre 72.500 addetti e un fatturato di 14,5 miliardi di euro, in crescita dell’8,7% nell’ultimo anno: il sistema design regionale si dimostra in ottima salute e in grado di creare valore in diversi settori economici, dalla manifattura ai servizi.

E' stata presentata a Palazzo Birago, l’indagine sul valore economico del design piemontese, realizzata dalla Camera di Commercio di Torino, insieme al Politecnico di Torino (DAD - Dipartimento di Architettura e Design e DIGEP - Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione) e all’Osservatorio Culturale del Piemonte (OCP).
 
La ricerca, comprende una parte quantitativa e una qualitativa, basata su interviste a stakeholder e focus group tematici. Per l’individuazione dell’universo di riferimento si è partiti da un database individuato mediante l’analisi dei codici di attività economica delle imprese e la selezione dei liberi professionisti grazie alla collaborazione con OAT (Ordine Architetti di Torino) e Circolo del Design. A seguito di un’analisi puntuale delle realtà cessate, fuori settore e di quelle che hanno dichiarato espressamente di non ritenere centrale il design per la propria attività e il proprio fatturato, è stato definito un universo di 2.677 attività che in Piemonte danno il loro contributo all’economia design–oriented, producendo un fatturato complessivo di 14,5 miliardi di euro grazie a oltre 72.500 addetti. Circa il 66% delle attività hanno sede in provincia di Torino, seguono Cuneo con il 10% Alessandria e Novara con il 7% ciascuna. Si tratta di un sistema “in salute”, con una crescita nell’ultimo anno sia del fatturato sia degli addetti complessivi (+8,7% e +3,5%).
Si tratta di realtà che progettano, producono, offrono servizi grazie al design. L’universo è composto in prevalenza da realtà di piccole dimensioni: il 79% ha meno di 5 addetti e il 71% fattura meno di 99mila euro all’anno. Quanto alla natura giuridica, il 49% è rappresentato da imprese individuali, ma una quota significativa, il 31%, è rappresentato da società di capitali.
Il sistema del design, è particolarmente articolato: da un lato infatti si collocano queste società di capitali, più strutturate e in prevalenza orientate alla produzione manifatturiera, dal tessile e abbigliamento ai mezzi di trasporto, dall’oreficeria all’industria alimentare: producono il 99% del fatturato complessivo del campione, ma solo il 30% di questo è direttamente imputabile al design. Discorso opposto per l’ampio gruppo di società di persone, imprese individuali, liberi professionisti e altre realtà, pari al 69% (1.850 unità), che contribuiscono meno alla creazione del fatturato complessivo, ma che concentrano nel design il proprio core business.
Adottando la classificazione dei settori che l’ADI – Associazione Disegno Industriale - propone per la partecipazione all’ADI Index, selezione alla base del premio Compasso d’Oro, è possibile intercettare le “nuove direzioni” del design: oltre infatti alla più tradizionale connotazione di un design legato all’abitare (progettazione di arredi, complementi, elettrodomestici, illuminazione e oggettistica, pari al 13,4% dei rispondenti), il settore più rappresentato riguarda lo sviluppo di servizi di comunicazione (multimedialità, packaging, grafica, web design) con il 21,5%. A seguire il design per la persona (abbigliamento, oreficeria, elettronica per la persona, giochi e articoli per l’infanzia, protesi e apparecchi medici, il 13%) e il design per eventi, fiere e merchandising (il 12% circa). Si ferma al 10% il design per la mobilità (mezzi di trasporto), che tuttavia prevale in provincia di Torino.
Il design pervade la filiera produttiva a 360 gradi: nel 74% dei casi le attività design-oriented offrono servizi (progetto, modellazione e prototipazione, ...), nel 45% prodotti finiti (direttamente ai consumatori finali) e solo per il 14% operano nella fabbricazione di prodotti intermedi (semilavorati e componenti). Non si tratta di attività esclusive, ma si assiste alla presenza di fenomeni di convivenza di progetto e produzione (i designer autoproduttori), di progetto e modellazione ma anche di prototipazione e produzione (rapid prototyping e stampa 3D per piccole serie).
Il 64% delle attività design-oriented dichiara di esportare (+7% rispetto a 5 anni fa). Il 27% realizza all’estero fino al 20% del proprio fatturato, ma è significativa anche la percentuale di imprese (17%) che ricava all’estero fra il 21 e il 50% del fatturato. Un orientamento all’internazionalizzazione che risulta essere più pronunciato fra le aziende che si occupano di design per la persona, per la mobilità e per i servizi.
Se si stila una classifica dei primi 5 Paesi di provenienza del fatturato estero, al primo posto si colloca la Francia (17% del complessivo fatturato export), seguita da Stati Uniti (16,4%), Germania (14,6%), Inghilterra (10,3%) e Cina (7,3%).
Il 64% delle attività design-oriented dichiara di esportare (+7% rispetto a 5 anni fa). Il 27% realizza all’estero fino al 20% del proprio fatturato, ma è significativa anche la percentuale di imprese (17%) che ricava all’estero fra il 21 e il 50% del fatturato. Un orientamento all’internazionalizzazione che risulta essere più pronunciato fra le aziende che si occupano di design per la persona, per la mobilità e per i servizi.
Se si stila una classifica dei primi 5 Paesi di provenienza del fatturato estero, al primo posto si colloca la Francia (17% del complessivo fatturato export), seguita da Stati Uniti (16,4%), Germania (14,6%), Inghilterra (10,3%) e Cina (7,3%).
Spiegato Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di Commercio di Torino: “Una ricerca fondamentale per continuare a parlare di design, conoscendone meglio e in modo oggettivo l’effettiva portata sul territorio: si tratta infatti di un settore trasversale e pervasivo che dall’industria manifatturiera si è propagato a tutti gli ambiti produttivi, dai servizi ai processi – ha . -  Nell’aggiungere valore ai singoli prodotti, il design crea a sua volta valore all’economia del territorio, tutto questo grazie all’attività di oltre 2.600 tra aziende, studi e professionisti piemontesi. Un articolato universo che fattura complessivamente 14,5 miliardi di euro e impiega oltre 72.500 addetti”.
 
Info e foto: Camera di Commercio di Torino - Via Carlo Alberto 16 - 10123 Torino tel. 011 5716652 fax 011 5716656.
 

Messaggio Promozionale